Il campionato di Serie D è fermo da più di venti giorni. Il Foggia non si allena, sul campo, da un paio di settimane. Giorni di disorientamento per i giocatori, costretti allo stop forzato. Il pallone è sgonfio, non rotola più. «Una delle poche domeniche da 10-15 anni a questa parte trascorsa a casa con la mia famiglia – racconta il difensore rossonero Francesco Viscomi, che ha manifestato attraverso un lungo post su Instagram il suo stato d’animo, in questo momento così delicato -. Bello stare con la famiglia, certamente, ma mi manca qualcosa. La domenica, per noi, è un giorno diverso dagli altri: è carica, adrenalina, tensione, sudore; paura, dubbi, ansia, ma anche divertimento, concentrazione, amore e aggregazione. E’ svegliarsi la mattina con in testa solo il momento in cui ci sarà il fischio d’inizio e comincerà la battaglia». Il Foggia non scende in campo dal 1° marzo scorso, quando ha battuto 2-0, allo “Zaccheria”, il Nardò. «La domenica – continua il centrale piemontese, classe ‘91 – è scaricare la tensione, dare tutto in campo, mettere a frutto i sacrifici fatti durante la settimana, dimostrare il proprio valore, il legame indissolubile con i compagni, con il pallone e la maglia che si indossa. La domenica è lottare, esultare, gridare, rincorrere il tuo compagno che ha fatto gol, abbracciarlo e gridare insieme a lui. La domenica è questa, per noi che amiamo questo sport».

Raffaele Fiorella (La Gazzetta del Mezzogiorno)