Dieci campionati di Serie C come calciatore, poi diverse avventure come allenatore fino ad essere collaboratore da settembre a dicembre (2019) del campione del mondo Marco Amelia in un club prestigioso come la Vastese (Serie D). Tanti anni di Serie D, più di un decennio in serie C con le maglie di Vastese, Castel Di Sandro, Sulmona, Gubbio, Paganica, L’Aquila. Carlo Gaeta (Prima nelle giovanili del Milan e Bari, poi la sua avventura calcistica vera e propria è partita dal Lucera in D del presidente Apollo che lo cedette alla Vastese) è un grande sostenitore del calcio dilettantistico (ha allenato anche alcune squadre in Prima e Seconda categoria). Con lui in campo bastava correre, perché il pensiero era nei suoi piedi: un vero e proprio regista. È stato, almeno da quanto io abbia visto, il miglior giocatore della sua generazione, insomma uno importante. Forte dentro la testa, sereno nell’anima, un mentale che gli farà riuscire cose impossibili anche nella morsa dell’acido lattico. E con i piedi faceva quello che voleva. Un giocatore fantastico e come tutti i campioni si esaltava quando la posta in palio si alzava. L’ho sempre detto: era davvero un REGISTA. Fantastico per come trattava la palla, meraviglioso da guardare, campione di tutto. Uno dei giocatore più forte che abbia mai conosciuto. Controllo, palleggio, e lancio semplice. Ovunque abbia giocato, ha lasciato un ottimo ricordo, mantenendo vivi negli anni amicizie e rapporti nati e coltivati da più parti. Fece dono della sua amata maglia numero 8 biancorossa della Vastese, mantenendo una promessa fatta, ad un giovane tifoso vastese rimasto gravemente ferito in un incidente stradale
Antonio Villani (La Gazzetta del Mezzogiorno)