Lo voleva la Massese in serie B, poi la SPAL IN SERIE A. Quella di Antonio Placentino, per tutti Tonino, calciatore degli anni 70/85 di San Giovanni Rotondo è per molti versi una favola che sembra venire da un mondo ormai consegnato al passato. Placentino interpretava il calcio come un pioniere romantico, il professionismo gli dà quasi un senso di noia. Ma davanti a un pallone si divertiva un mondo, in allenamento come in partita. E l’obiettivo è soltanto uno: trafiggere i portieri, in che modo non importa, basta che il pallone gonfi la rete. Inizia a fare sfracelli giovanissimo diventa immediatamente, nel cuore dei tifosi. Segna in tutti i modi, è un uragano spettacolare in campo e fuori dal campo. Un idolo, un fenomeno, un attaccante con i controfiocchi.  Ha militato in molte squadre in Capitanata, durante gli studi universitari ha militato un’anno con la Milanese di Milano in serie D. Mezzapunta dotato di ottimo dribbling e tecnica sopraffina ed il vizio del goal, all’età di 20 anni veniva convocato stabilmente nelle varie rappresentative pugliesi ed in questi anni unitamente al mitico mediano Corzani corona il sogno di essere convocato in Nazionale dilettante. È stato in procinto di essere ceduto alla Massese in B ed ed ALLA SPAL IN SERIE A per motivi economici non venne ceduto. Appende le scarpe al chiodo ed intraprende la carriera di allenatore in diverse squadre della provincia per più di 10 anni: San Giovanni Rotondo, Monte Sant’Angelo Poggio Imperiale, Vieste e San Severo vincendo diversi campionati. Ancora oggi riesce a divertirsi a calcetto con un’altra colonna del calcio della Capitanata, Benito Ripoli. Per Tonino Placentino UN BEL 10

Antonio Villani (La Gazzetta del Mezzogiorno)