Amare i colori, onorare la maglia. Fino alla fine, fino all’ultima goccia di sudore. La genuinità di un ragazzo “fantastico” è scritta qui. Conta lo spirito, contano le motivazioni. E basta. Non ci sono rimborsi nè premi. La scelta, condivisa da tutti, è la pietra miliare del progetto calcistico. Viene a vestire la maglia del GS SANT’AGATA chi sposa la causa a priori, in tutto e per tutto. Teorema impopolare, ma dai risvolti romantici. Non tanto, magari, per chi la vede da fuori. Ma per chi vive “IL GS SANT’AGATA”, l’effetto di esserci o non esserci non è la stessa cosa. Ha tutto un altro sapore. “Io da qui non mi muovo. Indipendentemente dalla categoria – ammette il capocannoniere GIGI FESTA, sempre sul taccuino di società di categorie superiori -, mi piacere giocare con questo favoloso gruppo di amici: il gruppo è di grande qualità e poi questa società ha una gestione “particolare”: qui ci si diverte. Mi diverto tantissimo in allenamento e la domenica senza pallone mi farebbe impazzire. Io questa categorie la vivo più serenamente, mi godo la partita senza la pressione che avevo nelle categorie superiori in cui in ballo c’era molto di più. Ogni tanto qualcuno degli avversari, prima del match, mi provoca: “Dalle categorie importanti alla Terza Categoria”. Io faccio finta di nulla e cerco di rispondere in campo”.
Antonio Villani (La Gazzetta del Mezzogiorno-FOGGIA TV CH 99)