Dodici anni di seguito sempre con la stessa maglia, quella della sua San Marco attualmente in Eccellenza pugliese. Il quarantenne Michele Coco è partito con l’attuale società di appartenenza dalla Terza categoria ed in questi anni ha vinto ben quattro tornei regionali con quella maglietta. Adesso è pronto a sfidarsi ancora per il tredicesimo anno di seguito nonostante le tante richieste che gli arrivano. “Vivo per questa maglia – dice -, non potrei giocare altrove e voglio vincere ancora con lei”. Inutile dire che quando è chiamato in campo fa la differenza: orgogliosi di lui il tecnico Marcello iannacone, il presidente Aniello Calabrese, il diesse Matteo Fredoni e il patron Mario Squeo. “Un ragazzo eccezionale – dicono dalal società -, è uno dei nostri simboli”. Anche nella scorsa stagione, ed il tecnico si augura anche nella prossima, Coco ha fatto la differenza in mezzo al campo. Spesso surclassa anche gli uomini più esperti del settore di centrocampo. Lavora coi polmoni, spesso preferisce la prosa alla poesia. In campo corre, si danna l’anima, contrasta, vanga e rivanga, alza la diga, detta i tempi. “Tutti mi vogliono bene ed è per questo che riesco a dare il massimo di me stesso” ammette Coco. Cuore e polmoni, grinta e incoscienza nonostante la carta d’identità.
Michele Coco è uno dei simboli della rinascita di questo San Marco. “Con una grande società ed un grande tecnico e dei calciatori esperti che hanno militato tra i professionisti è facile giocare” rimarca ancora il ragazzo sammarchese. Ruvido di pasta buona, Coco non è tipo che le manda a dire. Il suo stile di gioco, sembra la traduzione più letterale del centrocampista vecchia scuola: gambe o pallone. Marcatura a uomo, anche quando l’avversario si lega le scarpe. Non c’è scampo nel cerchio di centrocampo. “Vogliamo migliorare ancora la mposizione dellapassata stagione – ammette -, il nostro obiettivo è quello e tutti dovremo essere uniti per raggiungerlo.” I riflettori non li vuol guardare: la ribalta non è pane per i suoi denti. Come le interviste: roba per altri. Però stavolta non può tirarsi indietro. “Sono un ragazzo tranquillo – confida -. Esser riusciti a vestire per tanti anni la maglia della mia città è un onore. Un bel regalo del destino”. Inesauribile, duttile, abile in ogni ruolo del centrocampo. “Stiamo lavorando bene e i risultati arriveranno” giura Coco in ritiro con la sua squadra del cuore.
Antonio Villani (La Gazzetta del Mezzogiorno-Responsabile dilettantifoggia.it-Foggia TV CH 99)