BOVINO: L’ARBITRO SI RINCHIUDE NEGLI SPOGLIATOI E CHIAMA IL 112, POI NON SA DARE SPEIGAZIONI

Partita sospesa al 45’ sul risultato di 1-0 per il Bovino. Gara condotta agevolmente dal Bovino che scende bene in campo e passa in vantaggio già dopo pochi minuti grazie al goal di Silvestri magistralmente servito da Khalid. Una partita scivolata via tranquillamente, tra normali scontri di gioco e all’insegna del sano agonismo, fino al 43’. Su una palla che sta per spegnersi in fallo laterale, il nostro terzino, Fiore, in pieno controllo di palla e di posizione, subisce fallo e viene atterrato da un giocatore dell’Elce, ma l’arbitro non ravvede alcun fallo e a seguito delle proteste di Fiore e qualche parola fuori posto certamente detta, tira fuori, sottolineiamo, giustamente, il cartellino rosso che manda anzitempo il nostro terzino negli spogliatoi.
Pochi minuti dopo, l’arbitro (POLICASTRO DI BARI) fischia la fine del primo tempo e durante il rientro negli spogliatoi delle squadre, (spogliatoi contigui al terreno di gioco) incrocia, a “netta distanza”, il giocatore Fiore che recriminava il mancato fischio del fallo subito. La situazione evidentemente ha generato timore, a nostro avviso ingiustificato, nell’arbitro che a quel punto chiede con veemenza di far rientro nel proprio spogliatoio all’interno del quale si barrica. Situazione questa alquanto surreale.
Trascorsi circa 15’ e non avendo avuto alcuna avvisaglia di quanto sarebbe successo da lì a poco, le due dirigenze preoccupate chiedevano all’arbitro, bussando alla sua porta, il motivo per il quale non uscisse ancora dagli spogliatoi per dare inizio al secondo tempo e a quel punto l’arbitro riferiva, dalla porta “chiusa”, di non voler colloquiare con nessuno se non con i carabinieri che aveva lui stesso allertato. Giunti i carabinieri sul posto, tra lo sconcerto dei presenti che non avevano ravvisato alcun problema di ordine pubblico, l’arbitro non risponde e non apre neanche ai carabinieri, tanto da destare nei presenti preoccupazione. La porta dell’arbitro viene aperta solo dopo l’intervento di un signore qualificatosi come “commissario di campo” al quale abbiamo chiesto di interloquire quantomeno telefonicamente con l’arbitro per fargli aprire la porta ai carabinieri e sopratutto per sincerarsi delle condizioni dello stesso dato che all’invito ad aprire la parta, lo stesso non proferiva parola.
Alla presenza dei carabinieri, dei dirigenti dell’Elce Deliceto e di quelli del Bovino, viene chiesta la motivazione per il quale avesse deciso di sospendere la partita dato che gli stessi carabinieri, dopo aver ascoltato la versione dei fatti, cercavano di tranquillizzare lo stesso non ravvisando alcuna situazione di pericolo, nessuna aggressione, nessuna rissa, nessun tafferuglio o altro, ma l’arbitro asserisce di non sentirsi bene in tale contesto e che le sue condizioni psico-fisiche non erano adatte per proseguire, decretando la sospensione della gara.
Condannando fermamente qualsivoglia parola detta all’indirizzo del direttore di gara, dal nostro tesserato, giocatore e persona sempre mostratasi corretta e leale, non comprendiamo ancora le reali motivazioni per cui la gara sia stata sospesa.
Comprendiamo che detta situazione possa anche far comodo a qualcuno, ma non accettiamo nella maniera più assoluta che questo episodio possa divenire mero tentativo di etichettare la nostra squadra o ancor peggio, la nostra comunità come “violenta”.
La decisione di sospendere definitivamente una gara in corso di svolgimento, in quanto atto straordinario ed estremo, deve scaturire da atti violenti e solo dopo che l’arbitro abbia fatto ricorso a tutti i mezzi in suo potere e aver accertato l’impossibilità di giungere alla conclusione della gara. Nulla di tutto questo è avvenuto!
Restiamo in attesa di conoscere la decisione del giudice sportivo a seguito delle motivazioni che hanno indotto l’arbitro a non rientrare in campo e sospendere di fatto la gara.
COMUNICATO STAMPA DEL BOVINO CALCIO
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