Un’icona, un simbolo, un maestro. Costantino Mascolo “Vorrei il grande calcio a San Nicandro”.

Un’icona, un simbolo, un maestro. Di calcio e di vita. La sua carriera è una piccola fiaba. Tutta da raccontare, pagina dopo pagina, con la giusta lentezza. Con la calma necessaria per gustarla appieno. Ogni riga va letta con attenzione: chi ha fretta e sorvola perde il filo del discorso. Pazienza e curiosità: armatevene, il personaggio le merita tutte.

In ogni passaggio c’è un aneddoto da scoprire, un significato mai banale da riportare in superficie. Dalle sue labbra, pende l’umano romanzo di una passione che ha forgiato prima un uomo e poi un calciatore. Costantino Mascolo resta l’icona del calcio sannicandrese e l’altra sera dopo l’ennesimo premio si è commosso ancora. Da oltre cinquant’anni ha i colori biancoceleste cuciti addosso.

Un rapporto con il calcio cittadino lungo una vita. Che ancora oggi prosegue. Mascolo non si è mai tirato indietro. E’ ancora lì, al suo posto, il pallone tra le mani, pronto a tramandare l’arte ai suoi eredi. ““Dei colori del calcio cittadino ho nel cuore molte cose – ammette -. Riportarne in superficie alcune significa sicuramente tralasciarne altre. Però ricordo i tanti ragazzi che ho allenato, esperienze uniche”.

Nel suo flusso di ricordi tanti giocatori che hanno giocato anche in categorie importanti.  “Faccio fatica a nominarne alcuni e a tralasciarne altri. Ne ho avuti tanti di bravi ragazzi”. Oggi il calcio a San Nicandro pare essere tornato con tanti giovani che corrono dietro ad un pallone. “Il segreto è mantenere la concentrazione, sempre, dentro e fuori dal campo – dice Mascolo -. In tutte le categorie ci sono momenti da incorniciare, anche questa è poesia. Mi auguro che tutti abbiano, in cuor loro, la volontà di crederci e di lottare fino alla fine per far ritornare il calcio che conta, che per me, lo ripeto, equivale ad un sogno”.

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