Serviva, probabilmente, un bagno d’umiltà per ripartire, crescere, pulirsi la coscienza dopo le quattro sconfitte consecutive. Il Celle San Vito chiude l’anno solare con un successo importante sul campo della Nuova Andria (2-0 con le reti di Perdonò e Falcone) e guarda con fiducia alla ripresa del torneo di Prima categoria. Certo la squadra del tecnico Attilio Presutto è ancora invischiata nella lotta per evitare in play-out, ma quelle vittoria per il morale valgono doppio. Finalmente Acquaviva, Falcone, Celentano, Perdonò, Sciarra e Fiore hanno fatto vedere di che pasta sono fatti.
Ora bisogna trovare la continuità nei risultati, già a partire dal prossimo 7 gennaio nel derby in trasferta con il Trinitapoli. Eppure la squadra del diesse Mimmo Guerra è formata da gente vaccinata. Giocatori del calibro di Delli Carri, Recchia, Lo Mele, Colecchia e Larossa non possono regalare punti agli avversari: serve un’inversione di tendenza a livello di mentalità. La qualità, che non manca di certo agli uomini di Presutto, da sola non basta. Lo dimostrano i numeri, le caratteristiche delle altre compagini, una classifica che non rispecchia ancora il valore assoluto di Guglielmetti, Di Giuseppe, Russo e Autunno. E serve una sana autocritica.
Ci sono nomi d’altra categoria, ma da soli non bastano. Serve una mentalità da squadra di calcio, a partire dalla settimana per finire alla domenica. Bisogna imparare a soffrire e a tutti si consiglia un bagno d’umiltà. Tante squadre magari non hanno i nomi, però si allenano con regolarità, vivono il calcio con passione, ma soprattutto con continuità. Bisogna essere ottimisti, però: tempo per recuperare ce ne. Alla ripresa del torneo la gara di Trinitapoli in cui sarà vietatissimo perdere. Una sconfitta e Larossa e soci si ritroverebbero di colpo in fondo.
Antonio Villani (La Gazzetta del Mezzogiorno)