Cerignola-Bitonto 6-1. Formazioni e cronaca. Gli ofantini vanno in serie D

Onore al Bitonto, ma questo Cerignola ha meritato il salto in serie D nonostante i baresi non abbiano mai mollato in tutta la stagione. Da ieri, dopo il successo proprio sui neroverdi bitontini, i gialloblu ofantini ritornano dopo un ventennio in serie D. Adesso è la matematica che parla: festa grande fino a notte fonda con cortei di automobili per la città. Cerignola tutta è scoppiata in una festa che, probabilmente, andrà avanti per settimane.

AUDACE CERIGNOLA-BITONTO 6-1

AUDACE CERIGNOLA: Marinaro R., Russo (23′ st Martinez), Cappellari, Pollidori, Ciano, Altares, Amoruso, Vicedomini, Di Rito (39′ st Ladogana), Loiodice, Morra (32′ st Dipasquale). A disposizione: Vurchio, Belluoccio, Sakho, Marinaro C.. Allenatore: Francesco Farina.

BITONTO: Longo, Elia, Campanella, Capriati, Lorusso, Bonasia, Albrizio (24′ st Terrone), De Santis (46′ Cantatore), Manzari, Zotti, Turitto (39′ st Modesto). A disposizione: Di Molfetta, Roselli, Camasta, Pagone. Allenatore: Pasquale De Candia.

Arbitro: Duzel (Castelfranco Veneto).

Reti: 9′ Di Rito, 14′ Morra, 27′ Zotti (B), 37′ Loiodice, 44′ Cappellari, 48′ Di Rito, 78′ Loiodice.

Note: giornata soleggiata, terreno in erba sintetica, Spettatori 5mila circa. Ammoniti: Morra per l’Audace Ceirgnola, Lorusso, Bonasia e Turitto per il Bitonto. Espulso: Lorusso del Bitonto al 24′ st’ per doppia ammonizione. Angoli: 7-1 per il Cerignola. Recuperi: 0′ pt, 3′ st.

CERIGNOLA – Onore al Bitonto, ma questo Cerignola ha meritato il salto in serie D nonostante i baresi non abbiano mai mollato in tutta la stagione. Da ieri, dopo il successo proprio sui neroverdi bitontini, i gialloblu ofantini ritornano dopo un ventennio in serie D. Adesso è la matematica che parla: festa grande fino a notte fonda con cortei di automobili per la città. Cerignola tutta è scoppiata in una festa che, probabilmente, andrà avanti per settimane. Non c’era verso: l’aria elettrica, cinquemila anime in festa hanno reso l’atmosfera incantata, si respirava la sensazione che tutto, finalmente, fosse possibile.

Lo spettacolo, più che sul campo, era sugli spalti. Là, in quelle tribune ricolme di gente traboccante di aspettative cullate da venti anni. Per troppo tempo la Serie D è mancata: ora invece è una realtà. In Serie D torna una città intera che la serie nazionale la merita davvero. Per il cuore, la passione, la genuina incoscienza ultrà con cui il popolo di Cerignola segue le vicende del club.

A fine gara, c’erano migliaia di persone. E forse non è un caso. Pare quasi una congiunzione astrale: la Prima, la Promozione, l’Eccellenza e la serie D. Che la festa, dunque, si prolunghi per tre volte oltre il dovuto. Sul merito non si può discutere: i cerignolani hanno condotto dalle prime gare del torneo il campionato, allungando nel momento decisivo, quando dietro qualcuno perdeva qualche colpo. Per gli ultimi tre anni i gialloblu sono stati là davanti in ogni campionato disputato, hanno imparato a volare, a destreggiarsi in aria. Fino a ieri, domenica 2 aprile che entra, di diritto, nella storia del club. Il successo, proprio perchè previsto in parte, o per lo meno pronosticato, ha ancor più sapore.

Lacrime, lacrime e soltanto lacrime di gioia. Il patron del Cerignola, Michele Grieco non riusciva a trattenere la gioia. Promessa mantenuta da lui e dalla sua famiglia: in tre anni dalle polveri dei campi della Prima categoria al campionato nazionale dilettanti. Quella serie D che mancava da venti anni in riva all’Ofanto. Una gioia immensa, profonda: il Cerignola è matematicamente in D. Un piccolo grande capolavoro che s’inserisce, a pieno titolo, nelle pagine del calcio della città. Il Cerignola, insomma, campione in Eccellenza pugliese, trionfa col frac addosso.

E’ la terza promozione consecutiva per l’Audace Cerignola, un risultato record per il presidente Grieco e l’intera dirigenza. Per la cronaca la partita è durata solo un tempo. Al 9′, il vantaggio dei padroni di casa, poi è Morra a raddoppire. La gara pare riaprirsi al 27′, quando Zotti segna col marchio di fabbrica: discesa palla al piede, un paio di finte e destro sul primo palo a battere Roberto Marinaro. Poi nella ripresa è solo Cerignola .

Antonio Villani (La Gazzetta del Mezzogiorno)

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