Lacrime, lacrime e soltanto lacrime di gioia. Il patron del Cerignola, Michele Grieco non riesce a trattenere la gioia. Promessa mantenuta da lui e dalla sua famiglia: in tre anni dalle polveri dei campi della Prima categoria al campionato nazionale dilettanti. Quella serie D che mancava da venti anni in riva all’Ofanto. Una gioia immensa, profonda, talmente intensa che, a sceglier gli aggettivi per descriverla, quasi si fa peccato a non decidere di scrivere tutti quelli che vengono in mente: il Cerignola è matematicamente in D.
Un piccolo grande capolavoro che s’inserisce, a pieno titolo, nelle pagine del calcio della città. “Questa vittoria è per la mia Cerignola – dice tra le lacrime Michele Grieco -, questo successo è per tutta la città e per la mia famiglia che ha sostenuto questo progetto calcistico. E’ stata una stagione estenuante, ma alla fine abbiamo ottenuto quello che volevamo. Ora programmeremo la nuova stagione in serie D – dice scappando ad abbracciare i suoi ragazzi – cercheremo di farci trovare pronti, per noi l’anno in D sarà speciale, non arriveremo impreparati. Saremo protagonisti anche lì. Ma c’è tempo, intanto godiamoci la festa, ce la siamo meritata”.
Una stagione perfetta da parte dell’assetto societario del Cerignola. Non c’è altro modo per descrivere compiutamente, in un’istantanea, la cavalcata trionfale della squadra. Ora c’è anche il placet della matematica. Nemmeno i più puntigliosi riuscirebbero a trovare un neo che sporchi il limpido candore del successo ofantino.
Una vittoria storica, ottenuta a fari spenti, in silenzio, senza farsi troppo notare, conquistata a suon di gol, col cinismo di chi sa farsi trovare pronto al momento giusto, la baldanza di chi era matricola in questo torneo e s’è riscoperto grande e la solidità di una difesa impenetrabile. “E’ un successo importante – amette il presidnete Nicola Grieco -, che ci ripaga di tanti sforzi. Ricordo quando solo pochi anni fa eravamo sui campi in polvere della Prima categoria. Essere arrivati in D con le nostre forze è un per noi un piccolo grande miracolo sportivo, siamo veramente al settimo cielo”.