CLAMORE IN TUTTA ITALIA PER LA DASPO AI DIRIGENTI DEL BIANCOFIORE

Divieto di accedere per due anni agli stadi italiani ed esteri, in cui si svolgono le competizioni calcistiche. E’ questo il verdetto emesso dal Questore di Foggia Paolo Sirna, che ha assegnato un doppio Daspo a carico dell’allenatore Antonio Ripoli e del direttore sportivo Benito Vittorio Ripoli (figlio e padre) della società sportiva Asd Michele Biancofiore San Giovanni Rotondo. Il verdetto di sicurezza segue quello della giustizia federale che aveva inflitto due mesi di squalifica (già scontati) ai due tesserati del club foggiano e lo 0-3 a tavolino assegnato al proprio club in seguito ai fatti di violenza che si sono verificati durante la partita di Terza Categoria del 30 gennaio scorso, Asd Gargano Academy-Michele Biancofiore San Giovanni Rotondo.

I fatti sul campo

Durante il match di Terza Categoria, valido per il 10° turno, Carpino-San Giovanni Rotondo, nel finale di partita col risultato di 2-1 per i locali, il giovanissimo (17 anni) arbitro di Foggia Emanuele Manta decretava un rigore in favore dei padroni di casa. Da qui succede l’imprevedibile: alcuni tesserati della società del Biancofiore San Giovanni hanno letteralmente rincorso per tutto il campo il direttore di gara che non ha potuto far altro che sospendere la partita davanti all’incredulità del pubblico accorso al campo comunale di via Mazzini.

La squalifica sportiva

In seguito ai fatti del match di Terza Categoria di Carpino, il giudice sportivo aveva emesso il doppio verdetto di due mesi di squalifica, finiti poi di essere scontati al 30 marzo 2022. Al diesse Benito Vittorio Ripoli «perché, a seguito di una decisione arbitrale, entrava sul terreno di gioco correndo verso il direttore di gara, tentando più volte di aggredirlo, non riuscendovi per il fattivo intervento di altri tesserati presenti e proferendo al suo indirizzo parole gravemente minacciose». Ed all’allenatore Antonio Ripoli «poiché, a seguito di una decisione arbitrale, correva all’indirizzo dell’arbitro con fare minaccioso, proferendo più volte frasi gravemente minacciose ed offensive. Lo stesso ritardava il suo allontanamento stazionando all’interno del terreno di gioco».

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

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