DIAMO UN VOTO AI NOSTRI DIFENSORI: 10 A PINO LOVASTO. “IL MURO”

LOVASTO DELLO SPORTINGLa voglia di vincere tutti i contrasti. Pino Lovasto (una vita con la maglia della Nuova Daunia Foggia) era questo. Tutti, soprattutto il primo. Lovasto sapeva bene come anticipare l’avversario e arrivare prima sulla palla che di fronte ci fosse un trottolino rapido e rognoso, oppure giganti a quattro ante, ma lui si adattava sempre: era e il suo gioco che si basava sulle caratteristiche dell’avversario. Giocava di cuore, Pino Lovasto ma anche di estrema intelligenza. La grinta. Il PINO Lovasto cap. Monti daunicoraggio che aveva era più grande di ogni timore. Nessuna paura di sbagliare, nessun timore di perdere la marcatura, di prendere un giallo dopo 5 minuti, di sbattere il muso contro il destino avverso. Pino Lovasto era un “MURO”, ma nello stesso tempo pulito nell’anticipo e spesso sapeva già dove posizionarsi per rubare la palla all’avverario. UN BEL 10 a PINO LOVASTO

Antonio Villani (La Gazzetta del Mezzogiorno)

VILLANI IN REDAZIONE

 

 

 

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