Un Re con le bullonate. Francesco Cannarozzi dalla sua piccola Ischitella ha scritto la storia del Lucera, ma non solo quella della città sveva. Dove ha giocato ha lasciato un grande ricordo, per la sua umiltà, per il modo di stare tra la gente, i tifosi. Insomma un ragazzo dotato di grandi doti umane prima ancora che tecniche, di grinta e determinazione ha vissuto stagioni esaltanti in Capitanata. Un fisico possente, una facilità di inquadrare la porta con una facilità disarmante. Fu “l’acquisto” più costoso del Presidente Gianni Pitta sotto la sua gestione, ma ne valse la pena. Cuore e polmoni, grinta e incoscienza. Le sue performance lo hanno portato ad essere uno degli idoli della tifoseria lucerina (ma ce ne sono tantissimi altri che menzioneremo nei prossimi giorni). Ruvido di pasta buona, Cannarozi era un tipo che non le manda a dire. Il suo stile di gioco, sembra la traduzione più letterale dell’attaccante vecchia scuola: gambe o pallone. Non c’era scampo per le difese. Re Mida con le bullonate tal è, ogni palla che passava dalle sue parte diventava oro.
Antonio Villani (La Gazzetta del Mezzogiorno)