E come puoi dimenticarteli se li hai visti giocare: impossibile. Pino Orecchia (da Minervino Murge) in capitanata con le maglie del Cerignola e del San Giorgio Apricena, Matteo Zito con quelle del San Severo, Lucera, Apricena, Manfredonia ecc ecc.
Matteo Zito era un architetto in campo da giocatore. Costruire il gioco era il “credo”. Ha disputato campionati da protagonista con il suo modo di stare in campo e di coprire ogni zona del terreno da gioco. Un talento nel calcio di allora, un giocatore capace di fare la differenza di disegnare geometrie, di dettare in tempi. Un uomo pacato ed estroso al contempo che sia in campo che nelle sue avventure in panchina ha dimostrato di essere un “architetto” del pallone.
Orecchia era un opportunista, spregiudicato in campo. Eccentrico e funambolico giocatore nell’uno contro uno era difficile da fermare. E lui sapeva bene che saltare un uomo è uno dei gesti tecnici più spettacolari che si può ammirare sul rettangolo verde, ma non sempre è fine a sé stesso. Tutti i tecnici lo volevano nel proprio organico perchè lui era bravo nell’uno contro uno e spesso è un vantaggio per gli allenatori.
Antonio Villani (La Gazzetta del Mezzogiorno-Responsabile dilettantifoggia.it-Foggia TV CH 99)