GdM di ieri. Il Cerignola ai piedi di De Cristofaro. E lui il segreto di Feola?

Tutti in piedi per il giovane centrocampista Antonio De Cristofaro. Da Pietramontecorvino con furore. Il classe 2000, cresciuto nelle trafili delle giovanili del Foggia, sta facendo la differenza in mezzo al campo con la maglia dell’Audace Cerignola. Non solo con i suoi pari età, ma spesso ANTONIO DE CRISTOFAROsurclassa anche gli uomini più esperti del settore di centrocampo. Lavora coi polmoni, spesso preferisce la prosa alla poesia. In campo corre, si danna l’anima, contrasta, vanga e rivanga, alza la diga, detta i tempi. Lo ha voluto a Cerignola, dopo averlo “adottato” nel Foggia, l’ex direttore sportivo Elio Di Toro che lo conosceva come le sue tasche ed ora De Cristofaro sta facendo la differenza. “Mi sento a casa mia – dice il ragazzo -, qui tutti mi vogliono bene ed è per questo che riesco a dare il massimo di me stesso”. Cuore e polmoni, grinta e incoscienza nonostante la carta d’identità segni solo 20 anni (il prossimo 10 gennaio). Pur così giovane, De Cristofaro è uno dei simboli della rinascita di questo Cerignola CERIGNOLA ANTONIO DE CRISTOFARO (3)del tecnico Vincenzo Feola che nel giro di un paio di mesi ha scalato la classifica dal terz’ultimo posto al quarto ed in piena zona play-off. “Con una grande società ed un grande tecnico e dei calciatori esperti che hanno militato tra i professionisti è facile giocare” rimarca ancora il ragazzo di Pietramontercorvino. Ruvido di pasta buona, De Cristofaro non è tipo che le manda a dire. Il suo stile di gioco, sembra la traduzione più letterale del centrocampista vecchia scuola: gambe o pallone. Marcatura a uomo, anche quando l’avversario si lega le scarpe. Non c’è scampo nel cerchio di centrocampo. Ora in casa del Cerignola, si pensa in grande e De Cristofaro di certo non vuol tirarsi indietro: “Vogliamo migliorare ancora – ammette -, il nostro obiettivo è quello e tutti dovremo essere uniti per raggiungerlo.” I riflettori non li vuol guardare: la ribalta non è pane per i suoi denti. Come le interviste: roba per altri. Però stavolta non può tirarsi indietro. “Sono un ragazzo tranquillo – confida -. CERIGNOLA ANTONIO DE CRISTOFARO (2)Esser riusciti a vestire la maglia del Cerignola è un onore. Un bel regalo del destino.” Cuore d’oro e sette polmoni. De Cristofaro è il classico calciatore propositivo, efficace, mai banale, ultimo ad alzare bandiera bianca. Inesauribile, duttile, abile in ogni ruolo del centrocampo. “Stiamo lavorando bene e i risultati parlano da soli – sottolinea sul buon momento della squa squadra -. Il gruppo è motivato, c’è un grande staff tecnico. Batterci sarà dura, ne sono sicuro.” Gli occhi che brillano, il sudore che gli riga il volto, la palla sempre attaccata al piede. Sette polmoni, pensieri veloci, la voglia di correre e non fermarsi più. L’umiltà stampata in volto, l’ambizione che arde nel cuore: la storia di Antonio De Cristofaro sembra CERIGNOLA ANTONIO DE CRISTOFARO (1)presa tra le righe di uno di quei racconti che narrano l’ascesa di un personaggio, che descrivono la scalata di un atleta, un politico. Perchè se volere è potere, De Cristofaro ha tutto per spiccare il volo. L’animo semplice, il tocco docile, il passo felpato, la cavalcata nevrile. Dopo le giovanili del Foggia, ecco il Cerignola in serie D. O carne o pesce: in un anno si decide il futuro. O la ribalta o la rinuncia ai sogni, senza il rimpianto di non averci provato: “Ripeto qui sto benissimo – ammette – c’è un gruppo veramente valido, il mister ci spreme, ma non potrebbe essere altrimenti. C’è grande mentalità, lo si capisce subito. Cerignola è una piazza importante, hanno fiducia nei giovani e per me può rappresentare un’ottima occasione di crescita. Sono contentissimo della mia scelta”. E poi si esprime sui suoi compagni di squadre. “Non ce n’è un giocatore in particolare, qui sono tutti veramente forti”.

Antonio Villani (La Gazzetta del Mezzogiorno)

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