Giocatori del Corato increduli dopo la sconfitta. Pensa, Di Francesco e Sylla non si danno pace. “Peccato, siamo stati sfortunati”

La bomba esplosa ieri pomeriggio deflagra l’entusiasmo di una città che è tornata a stringersi attorno alla sua squadra di calcio. 2000 in tutto gli spettatori di Corato-Unione Calcio Bisceglie, ultimo atto di una stagione esaltante con il palio un ticket sicuro per l’Eccellenza. Molte famiglie, tante donne e bambini che hanno festosamente riempito il Comunale e che ora faranno molta fatica a tornarci. Questa la conseguenza più dura da digerire di una giornata maledetta perché sul campo puoi perdere o vincere, fa parte dello sport ma disperdere così un patrimonio umano conquistato con un calcio gioioso, un entusiasmo dilagante e gli enormi sforzi della parte sana del tifo nero verde, no.

Non è accettabile che pochi stupidi rovinino tutto questo. I titoli di coda su una delle stagioni più strane, epiche e commoventi (passatemi il termine) della storia sportiva della città, scendono sul triplice fischio di Pascariello di Lecce, costretto ad interrompere la gara sul 2 a 0 per l’Unione perché giocare diventa impossibile, cercare l’ennesima impresa con un clamoroso ribaltone diventa impossibile.

Le immagini della sconfitta, morale e sportiva, sono nell’incredibile invasione sedata dai Carabinieri. Nel passo claudicante di Fabio Donatelli, l’assistente tarantino di Pascariello, che fortunatamente ha riportato stordimento e un grande spavento. Nelle lacrime senza freno di Nicola Difrancesco.

Francesco De Marinis – LoStradone

Corato

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