Impegni di lavoro separano il Cagnano dal suo “faro”, dalla sua “bandiera”. Marco D’Uva, difensore centrale e quindicianni con la maglia biancorossa della squadra della sua città, lascia il gruppo per trasferirsi a Pescara. “Non è facile dire addio – spiega subito D’Uva – anche perchè c’è di mezzo c’è una passione che ti accompagna da quando sei piccolo. Ne ho sbucciato di ginocchia e gomiti, ne ho mangiata di polvere in quei campi che non sempre ricordavano quelli ammirati in televisione”. Difensore centrale di grande esperienza con campionati di Eccellenza e Promozione nella sua carriera. “Sono onorato di aver rappresentato la squadra del mio paese – racconta ancora D’Uva -, ogni momento vissuto è impresso nella mia mente, ed ogni discussione mi ha insegnato qualcosa.” Difensore centrale, Marco D’Uva era un “muro”: difficile contrastarlo fisicamente, difficile abbatterlo. Una grinta ed una cattiveria agonistica che lo hanno contraddistinto lungo la sua carriera e difficile da trovare adesso. Impiegato nel doppio ruolo, da difensore centrale a fluidificante e spesso anche a centrocampo se serviva. Irriducibile combattente, Marco D’Uva resta il simbolo del calcio cagnanese. Il ringraziamento a chi gli è stato vicino. “Dal Presidente Giovanni Coccia, che ha sempre creduto in me, alla dirigenza Giuseppe Russo, Michele Marrucchelli, Michele Di Nauta e Fabrizio Coppolecchia che mi hanno dato fiducia, ai mister e staff tecnico passati per la mia strada, alla tifoseria diventata colonna sonora dei più bei ricordi della mia vita fino ai più piccoli dell’Audace che mi hanno fatto riscoprire il mio lato più tenero e paziente.”
Antonio Villani (La Gazzetta del Mezzogiorno)