In casa del Roseto nessuno vuole svegliarsi. L’appuntamento con la Serie D è di quelli da non steccare. C’è un pezzo di storia da scrivere: i narratori sono tanti, la trama è da scoprire. Per il finale, ripassare più avanti: per confezionarlo bisogna sbrigarsi. L’annata di Salvatore Bruno e soci sembra scritta da un favolista. Per tante sfumature, per la realtà piccola, l’aria familiare, l’atmosfera genuina, tranquilla, senza fronzoli, tipica del focolare domestico. Senza proclami e senza follie, con la dimensione più coerente di quel dilettantismo di cui Giuliano Di Virgilio e compagni sono lieti cultori, il Roseto ha spiccato il volo. Ora viene il bello: davanti c’è un avversario tosto, quadrato, mordace: l’Agropoli. Partita in casa dell’Agropoli (19 maggio), poi il ritorno in terra di Capitanata il prossimo 26 maggio in attesa delle finale (per il passaggio diretto in serie D) contro la vincente di Lavello-Brindisi.