Retrocessione-Lucera. Depressione e amarezza. Facce lunghe e grandi silenzi

Facce lunghe e grandi silenzi in casa del Lucera appena retrocesso nel campionato di Terza categoria dopo la sconfitta nei play-out di Seconda in casa dell’Atletico Foggia (4-1).

Delusione e amarezza, schiacciata dal campionato regionale di Seconda e da troppi infortuni La compagine sveva, partita con propositi di vittoria del campionato non c’è più, risucchiata dal vortice della crisi dei risultati. C’è qualcosa che non è andato per il verso giusto: inspiegabili gli ultimi risultati negativi. Gare che hanno convinto poco i simpatizzanti che si ritrovano senza calcio regionale. Depressione e amarezza nello spogliatoio, i giocatori, però, non riescono a darsi spiegazioni su questo Lucera dal doppio volto. “Eppure eravamo partiti con il piede giusto in campionato – dicono dalla società lucerina -, probabilmente non siamo stati cattivi agonisticamente, cosa che invece hanno fatto gli altri”.

Per molti una squadra inguardabile, tanto che il merito per le squadre avversarie era solo quello di scendere in campo. “La colpa è solo nostra per non aver giocato senza la giusta grinta che ci doveva accompagnare in questo campionato” ripetono in coro i giocatori. Eppure si poteva osare di più. In questo caso la voglia di vincere probabilmente ha giocato un brutto scherzo, quando giochi con la voglia di vincere ti deve dare quel qualcosa in più: il campo ha dimostrato che queste sconfitte non sono state solo un demerito. Morale sotto i tacchi: c’è grande amarezza e grande dispiacere. Questa retrocessione ha dell’incredibile.

Per chiunque questa è una squadra che non doveva fare questa fine. “Dobbiamo prendercela solo con noi. Bisogna saper vincere ma anche accettare le sconfitte con rispetto” rimarcano da casa-Lucera. Ed in effetti di errori ne sono stati commessi: i risultati parlano da soli. Ognuno ne ha da spartire con qualcun altro. Che ne sarà del Lucera. Non si sa ancora, ma questa retrocessione potrebbe anche non essere il peggiore dei mali. Con impegni economici ridotti si può ripartire in ottica costruttiva, ma è ora che qualcuno esca allo scoperto. Lasciare dopo una sconfitta è scocciante. Bisogna però trovare le motivazioni e questo non è facile. Tempi duri attendono il calcio lucerino.

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