Il posto in classifica, seppur gratificante con un otimi quinto posto, vale fino ad un certo punto. In casa della Juniores del San Marco, che ha partecipato per l’ennesima stagione al torneo regionale con squadre blasonate tra cui il Barletta 1922 che ha vinto il torneo, si guarda più alla crescita dei giovani calciatori ed ai valori che ad essi si possono insegnare.
La compagine guidata da mister Aniello e dal suo staff ha dimostrato partita dopo partita una grande crescita sia dal punto di vista tecnico che comportamentale. “E stata una stagione importante ricca di risultati e valori – dice il tecnico della Juniore regionale del San Marco -. Per questo voglio innanzitutto ringraziare tutti, perché oltre i risultati agonistici ciò che inorgoglisce la società è sapere che ci sono ragazzi che si sono comportati da grandi uomini nonostante l’età, al momento, alla situazione personale, alla tensione, sul campo e fuori nel rispetto dei valori.” In effetti Matteo Tricarico, Marcello Sabatino, Antonio Sabatino, Danilo Limosani, Antonio Masullo, Donato Ruberto e Pietro Ramunno hanno dimostrato grande fair-play sul terreno da gioco nelle gare disputate durante la stagione. “Sono stati condivisi valori importanti – continua Aniello -, che spero i ragazzi sappiano mantenere nel tempo e che spero contribuiscano nel farli crescere sia come calciatori sul campo ce come uomini nella vita.”
Una stagione positiva, dunque, per Peppe Gravina, Ciro Del Buono, Pietro Modola, Simone Potenza ed Ardit Hoxa. Diversi di loro hanno debuttato anche in prima squadra, nel torneo di Promozione pugliese. “Ragazzi eccezionali – rilancia il tecnico -, ottenere risultati, rispetto, prestigio e reputazione è quello su cui io e il mio staff abbiamo puntato”. Già lo staff tecnico con Giulio Borazio, Michele Daniele, Giuseppe Giuliani, Michele Di Carlo e Marcello Iannacone. Giovanni Contessa, Matteo Gemma, Davide Rendina, Michele Tancredi, Antonio Longo, Antonio Cursio, Luigi Pio Perta, Michele Ferro, Andrea Luciani, Giuseppe Soccio ed Emanuele Bondini hanno impressionato per il gioco espresso.
Antonio Villani (La gazzetta del Mezzogiorno)