Su tutte le furie il presidente Aniello Calabrese dopo la sesta giornata di campionato del primo storico campionato d’Eccellenza della compagine celeste granata. “Sentirsi presi in giro non è una bella sensazione. Dopo sei giornate non potevo continuare a rimanere in silenzio dopo tutto quello ci sta succedendo. Io e i miei amici facciamo dei sacrifici immani per mantenere un giocattolo bello, appassionante e genuino, ma evidentemente contiamo poco. Fin dalle prime gare alcuni assistenti dell’arbitro ci hanno ripresi in malo modo offendendo il nostro operato e facendoci sentire di troppo in questa categoria – dice Calabrese –. Gli arbitri concedono con molta generosità rigori inesistenti, escono pochi cartellini ai nostri avversari e in almeno sei occasioni in sei gare avremmo meritato un rigore.
In queste prime sei gare ho notato molta sudditanza psicologica, vero è che ogni squadra ha un grande blasone, ma se dobbiamo essere bistrattati in questo modo preferisco ritirarmi. Abbiamo tanta voglia di fare sacrifici e continuare a tenere viva questa realtà, ma se la musica non cambierà vuol dire che dedicheremo il nostro tempo ad altro – rilancia il presidente del San Marco -. L’Asd San Marco è una realtà sana ed equilibrata e che negli anni si è guadagnata il rispetto con comportamenti esemplari in campo e fuori. Con noi in campo a San Marco i tifosi delle squadre avversarie si sentono a casa e ad ogni fine gara ci sono applausi scroscianti per vincitori e vinti. La mia squadra – conclude Calabrese – è un bell’esempio di sport, non meritiamo di essere presi in giro, voglio rispetto, nessuna sudditanza, il giusto”.